Salone Internazionale del Libro - Incontro con Arben Dedja

Venerdì 15 ottobre 2021, il pubblico di Torino ha potuto incontrare e conoscere l'originale scrittore albanese Arben Dedja, alla presentazione del suo nuovo libro "Trattato di Medicina in 19 racconti e ½ " (Whitefly Press) nell’ambito della XXXIII° edizione del Salone Internazionale del Libro. All'evento, proposto presso la Sala Conferenze del Polo del '900, a Torino, dal Centro Albanese, in collaborazione con la Fondazione Vera Nocentini, con l'autore sono intervenuti il giornalista Benko Gjata, presidente del Centro e la scrittrice Marcella Filippa, direttrice della Fondazione Nocentini. 

Gli appassionati della letteratura hanno così potuto approfondire la conoscenza di una delle opere letterarie di autori albanesi meglio riuscite degli ultimi anni, un lavoro molto apprezzato sia dalla critica che dal grande pubblico. Non meno interessante è stato conoscere l'autore Dedja, una personalità di spicco delle lettere albanesi, che riesce a coniugare con grande successo la sua attività di medico e ricercatore con una produzione artistica eclettica che spazia dalla poesia, alla  prosa, alle traduzioni letterarie. 

L'incontro, svolto osservando con grande attenzione le regole anticovid è stato il primo proposto in presenza dal Centro Albanese, dopo una lunga pausa imposta dall'avvento della pandemia. Con grande soddisfazione degli enti proponenti, dell'editore e dello stesso autore, la risposta del pubblico di Torino è stata molto buona, segno evidente della voglia di ripartire, anche con le attività culturali.  

 

Il libro

Nonostante il titolo, Arben Dedja, in questa sua nuova opera in italiano, si è cimentato in un’operazione di… taglio. Nel suo Trattato di Medicina, suddiviso in 19 racconti e ½, non c’è traccia delle centinaia, per non dire migliaia, di pagine che conferiscono “peso” a ogni trattato che si rispetti. Tanto meno si parla di medicina.

Ci troviamo davanti a un libricino smilzo che mette il naso in faccende che ci riguardano: i retroscena della formazione universitaria dei futuri Ippocrate, la lotta dei medici per restare umani in una realtà ostile, le tragicommedie in scena nelle sale operatorie, i risvolti di una professione che è passione, missione e ossessione. Storie vere, surreali, paradossali. Quelle che “a volte la realtà supera di gran lunga la fantasia”. Dosi massicce d’ironia, cinismo e poesia. Tinte nero-gotico e rosso-splatter.

La lettura è consigliata a un pubblico capace di restare appeso al filo della tensione nervosa. Con un’avvertenza: rispettare la posologia suggerita dal medico-scrittore. Commuoversi dolcemente, ridere amaramente.

 

L'autore

Arben Dedja (Tirana, 1964) si è laureato in Medicina e Chirurgia nella sua città natale. Dopo la laurea ha lavorato per tre anni come medico condotto nel nordest del Paese. Nel 1994 si è specializzato in Chirurgia Generale presso l’Ospedale Universitario di Tirana dove ha poi lavorato in qualità di urologo.

Dal 1999 vive in Italia. Ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Padova, con una tesi sperimentale in neonatologia. Attualmente è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Cardio-Toraco-Vascolari e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Padova. Pubblica articoli scientifici nell’ambito della ricerca di base e traslazionale (trapiantologia, cellule staminali, decellularizzazione e ripopolamento cellulare, ecc).

Nella sua vita parallela ha pubblicato in Albania tre libri di racconti, tre di poesie e otto di traduzioni (Poesie scelte da Umberto Saba, Miroslav Holub, Sylvia Plath, Emily Dickinson e Attilio Bertolucci; Tutte le poesie di Guido Cavalcanti; Songs of Innocence and of Experience di William Blake. L’ultimo libro tradotto e pubblicato in Albania è La sinagoga degli iconoclasti di J. Rodolfo Wilcock). La sua seconda raccolta di racconti, Histori (e)skatologjike gli è valsa il Premio “Autore dell’Anno” alla Fiera del Libro di Tirana (2014).

In italiano ha auto-tradotto e pubblicato il suo primo libro di racconti Amputazioni prolungate per Besa Editrice, 2014, due raccolte di poesie inedite in Albania, La manutenzione delle maschere (Kolibrís, 2010) e The vanishing twin (Besa Editrice, 2015), alcune auto-tradotte dall’albanese, altre scritte direttamente in italiano.