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    PENSIONE LAVORATORI ALBANESI

    Riconosciamo gli anni di lavoro in Albania

Quella albanese è una delle comunità straniere più numerose e meglio integrate in Italia.

Nonostante il suo ruolo fondamentale e riconosciuto per l’Italia, l’Albania e i rapporti tra i due Paesi, questa comunità subisce da tempo una grave ingiustizia:

decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori albanesi, spesso capifamiglia, genitori, nonni sono impossibilitati ad accedere, come i loro coetanei di pari vita lavorativa, ad un diritto fondamentale: la pensione!

Purtroppo, nonostante la gravità della questione, ad oggi non solo non esistono tempi certi per la soluzione del problema, ma nemmeno un progetto concreto e attivo nelle opportune sedi istituzionali.

Per questo motivo chiediamo alle istituzioni italiane di adoperarsi subito per risolvere con urgenza la questione dando una pensione ai lavoratori albanesi che ne hanno diritto, tramite il riconoscimento, anche unilaterale, degli anni di lavoro in Albania.

Se anche tu sei d'accordo firma con noi!


Centinaia di migliaia di donne e uomini albanesi si sono stabilite in Italia a partire dal 1990 alla ricerca di una vita migliore. Lasciate alle spalle case, famiglie e affetti della terra natia si sono impegnati a fondo per costruire una nuova vita, lavorando spesso nei settori più duri dell’economia, dai campi agricoli ai cantieri edili, dalle fabbriche ai servizi alla persona. Chi gli aveva ha portato con se i figli piccoli; per tanti altri, i figli sono venuti al mondo proprio in Italia.

Oggi possono affermare con piacere che il loro progetto, complessivamente e al costo di tanti sacrifici, è riuscito.

Quella albanese infatti non è solo una delle comunità straniere più numerose, ma anche una delle meglio inserite, un vero e proprio esempio di integrazione a livello europeo.

Il principale motivo di orgoglio delle famiglie albanesi sono i figli, nati in Italia o arrivati qui da piccoli. Ben 190 mila ragazze e ragazzi sono oggi iscritti alle scuole e alle università italiane. Il numero più alto tra tutte le comunità non comunitarie. Migliaia di altri hanno completato con successo gli studi diventando, grazie anche al sostegno dei genitori, medici, ingegneri, avvocati...apportando così un contributo significativo all’arricchimento del capitale umano in Italia.

Gli albanesi sono anche una comunità che fa impresa e crea lavoro: sono oltre 32 mila le aziende con titolare o socio albanese che contribuiscono in modo significativo alla crescita economica italiana, alla creazione di posti di lavoro e al sostegno del sistema previdenziale nazionale.

Degli oltre 650 mila albanesi residenti in Italia, quasi 200 mila hanno oramai ottenuto la cittadinanza italiana diventando attori e protagonisti anche nella vita politica, attiva e passiva, del paese.

Gli albanesi in Italia forniscono poi un contributo fondamentale anche per lo sviluppo economico e sociale del paese di origine. Le loro rimesse ai famigliari rimasti in patria, nell'ordine di diverse centinaia di milioni di euro, ogni anno, costituiscono una delle principali fonti di finanziamento dell’economia albanese e un’importante fattore di crescita e di stabilità.

Di grande rilevanza è anche il contributo culturale per la diffusione della lingua e per l’adozione dei modelli di consumo italiani in Albania; entrambi fattori che aumentano le opportunità ed il valore aggiunto per le imprese italiane nel paese di fronte, contribuendo a mantenere l’Italia primo partner commerciale ed economico.

Questa comunità virtuosa, che svolge un ruolo fondamentale per l’Italia, l’Albania e i rapporti tra i due paesi, subisce purtroppo da tempo, nella colpevole indifferenza delle istituzioni, una grave ingiustizia:

decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori albanesi, spesso capifamiglia, genitori, nonni sono impossibilitati ad accedere, come i loro coetanei di pari vita lavorativa, ad un diritto fondamentale: la pensione!

Il problema è causato del mancato riconoscimento, ai fini pensionistici, degli anni di lavoro svolto in Albania. Un problema che si riscontra identico anche nel paese di origine, che non riconosce gli anni di lavoro svolto in Italia.

Il risultato deplorevole di quest'ingiustizia è che migliaia di lavoratrici e lavoratori, spesso con ben oltre 40 anni di lavoro impegnativo alle spalle, devono continuare a trascinarsi nei campi aperti, nei cantieri edili, nelle opere di pulizie o in altri lavori usuranti, impossibilitati a vivere con serenità l'età avanzata perché non possono godere della pensione ne in Italia, ne in Albania.

Più pesante ancora è forse la situazione di chi il lavoro purtroppo non c’è l’ha proprio più e si vede costretto a modificare radicalmente lo stile di vita suo e della sua famiglia.

Il grave e profondo disagio economico e sociale che scaturisce da questa ingiustizia inaccettabile impatta direttamente individui, famiglie e la comunità albanese tutta rischiando di destabilizzarne i processi di inserimento e di minarne l’efficacia finora dimostrata come formidabile anello di collegamento tra i nostri due paesi.

Molti processi di rafforzamento e rinnovamento dei dati positivi che caratterizzano oggi la collaborazione tra Italia e Albania infatti rischiano di indebolirsi o addirittura bloccarsi a causa di questo problema molto concreto e acuto.

Purtroppo, nonostante la gravità della questione, ad oggi, al netto della retorica e delle messe in scena politiche prodotte negli anni da entrambe le sponde dell’Adriatico, non solo non esistono tempi certi per la soluzione, ma nemmeno un progetto concreto e attivo nelle opportune sedi istituzionali.

Ogni ritardo e rimando della soluzione è una perdita non rimediabile, perché i mesi e gli anni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori interessati da questa questione sono irrecuperabili. La mancanza di risposte e il protrarsi dell’attesa è una disfatta di tutti sul fronte della giustizia economica e un arretramento pericoloso su quello dell’uguaglianza e dei diritti individuali.

Per questo motivo chiediamo chiediamo alle istituzioni italiane di adoperarsi subito per risolvere con urgenza la questione dando una pensione ai lavoratori albanesi che ne hanno diritto, tramite il riconoscimento, anche unilaterale, degli anni di lavoro in Albania.

Se anche tu sei d'accordo firma con noi!


Promotori della petizione:
Il Centro Albanese in Italia e Diaspora 91-19


 

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